martedì 2 novembre 2010

“Signora Presidente” ti scrivo…

Carissima Dilma,
ieri - anche qui in Italia - tutti hanno applaudito alla tua vittoria.

Il 56% degli elettori brasiliani hanno scelto te. Una donna determinata a proseguire l’opera progressista del Presidente uscente Lula, il quale ti ha fortemente voluta come sua delfina. Una donna che in gioventù ha partecipato alla lotta armata contro la dittatura militare brasiliana, spendendo due anni della propria vita in prigione. Una donna di 62 anni, di origini bulgare, malata di cancro: coraggiosamente sconfitto lo scorso anno.

Per il tuo sguardo pragmatico sulla vita e sulla politica sei già stata soprannominata la nuova “Signora di ferro”, come fecero gli inglesi con il Primo Ministro conservatore Margaret Thatcher, che guidò la Gran Bretagna dal 1979 al 1990. Tu sei stata eletta il 31 ottobre 2010. Quanto durerà il tuo mandato? Dipende solo da te.

Nel tuo primo discorso ufficiale hai promesso di liberare dalla povertà 20 milioni di connazionali e di accelerare il progresso del Brasile sia dal punto di vista  umano che di quello economico. Ma hai anche sottolineato il fatto di essere la prima presidente donna della storia del tuo Paese e di voler finalmente mettere in atto il «principio chiave della democrazia»: «costruire una società con eguali opportunità per uomini e donne».

Per questo le tue “compagne” italiane, di sinistra e di destra, hanno fiducia in te. Non le deludere.

Lisa

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