martedì 30 novembre 2010

Decalogo dell’ignoranza.

L’ignoranza è mangiare a sbaffo MA criticare chi offre.

L’ignoranza è denigrare le donne MA vantarsi di andare a puttane.

L’ignoranza è sostituirsi al Maestro MA non saperne niente di musica.

L’ignoranza è dire di aver tanto amore da regalare MA tenerselo per sé.

L’ignoranza è seguire il pecoraio MA non capire di essere dei pecoroni.

L’ignoranza è voler difendere le proprie idee MA rimanere sempre zitti.

L’ignoranza è credere nella libertà sessuale MA non sentirsi degli animali.

L’ignoranza è sfruttare un bravo lavoratore MA pagare quello scarso.

L’ignoranza è sperare in un mondo migliore MA pensare di non farcela da soli.

L’ignoranza è ricordare il regista MA dimenticare l’UOMO.

martedì 23 novembre 2010

“Si può fare musica anche senza raccomandazioni”

Come promesso, la giovane cantautrice milanese Margherita Pirri ci racconta dei suoi primissimi passi nel mondo della musica, della prima volta che ha sentito la sua voce alla radio, di cosa significa per lei cantare, suonare, comporre… con l’orgoglio di chi ce la può fare anche senza raccomandazioni.

Ma io ve la raccomando lo stesso... ascoltatela.

lunedì 15 novembre 2010

Addio Maestro Pregadio

Tenerezza. Quella che si prova per un nonno, un simpatico nonno. Quella che ho provato pochi istanti fa, alla notizia della sua morte.


Sarà sempre ricordato come la storica spalla musicale di Corrado (e poi di Gerry Scotti) nella Corrida, l’esilarante programma dei “dilettanti allo sbaraglio”. Per 41 anni la sua bonarietà, venata di ironia e sarcasmo, ha determinato il suo successo.

Ma, oltre a questo, chi era Roberto Pregadio?
Nato a Catania il 6 dicembre 1928, si diploma in Pianoforte al Conservatorio di Napoli e nel 1960 diventa pianista dell’Orchestra di Musica Leggera della Rai.
Compone e dirige le colonne sonore di numerose commedie "all'italiana" e partecipa a vari programmi radiofonici.
Negli anni ’80 forma il Sestetto Swing di Roma ed incide per la Fonit-Cetra l’album Five Continents.

Chissà cosa pensano di lui i suoi ex allievi del Conservatorio Licinio Refice di Frosinone…

Nel 2009 con grande clamore, decide di non partecipare più alla Corrida, dopo diverbi con la produzione e in particolare con la curatrice Marina Donati, la vedova di Corrado, che voleva affiancargli, “vista l’età”, il maestro Vince Tempera. Nonostante gli “appelli” di Gerry Scotti, dispiaciuto per l’amarezza dimostrata dall’anziano musicista, Pregadio lo scorso anno accetta di far parte del cast fisso de I Raccomandati di Carlo Conti su Raiuno.

Ci sono tanti modi per fare musica. Il suo sposava le leggi dello spettacolo, la semplicità del suo pubblico… la genuinità del suo essere.

martedì 9 novembre 2010

Canino-Tessoni: un duo pianistico d'eccezione. Maestro e allievo in veste “salottiera”

Ospite d'onore della città di Marostica (VI), il pianista di fama internazionale Bruno Canino ha tenuto domenica scorsa un concerto in duo con il suo allievo Antonio Tessoni, da vent’anni titolare della cattedra di Pianoforte Principale presso il Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza.
In un clima più salottiero che concertistico hanno fatto assaporare al numeroso pubblico sonorità tipiche della musica colta dell’800, che a quell’epoca allietavano i salotti della borghesia in ascesa.

Ho parlato con loro del significato più profondo del “suonare insieme”, “gomito a gomito” sulla tastiera di un pianoforte. Ma anche del rapporto allievo-maestro: interscambio di conoscenze,  gratitudine e stima. Ed infine di un doloroso tema d’attualità che – negli ultimi giorni – ha sconvolto la città di Vicenza e i paesi limitrofi.

Buon ascolto e… buona visione.

mercoledì 3 novembre 2010

2 anni non bastano per cambiare il mondo

“Voto USA, schiaffo ad Obama”. Così Il Messaggero di oggi intitola lo spazio in prima pagina dedicato alla sconfitta dei democratici alle midterm elections statunitensi. Una battuta d’arresto preannunciata dai sondaggi preelettorali, diventata ora realtà.
Un dato di fatto che lascia l’amaro in bocca. Soprattutto in chi credeva in una svolta epocale dopo la vittoria - nel 2008 - di quel ragazzone “abbronzato” di nome Barak. In chi sperava di riabbracciare definitivamente i propri cari soldati: vivi. In chi finalmente poteva dire: «Sono nero come il Presidente». In chi, come noi europei, abbiamo fatto dell’America il centro del mondo.
Ma se gli americani hanno cambiato rotta, forse un motivo ci sarà.
Nel suo primo discorso ufficiale il neo presidente USA definiva con queste parole la sua incredula soddisfazione: «Questa notte abbiamo dimostrato che l’America può cambiare. L’America è cambiata se uno come me può diventare presidente». E poi?
Forse è troppo presto per dirlo. Anche se l’esasperata fretta che contraddistingue la vita personale, politica e sociale dell’uomo del terzo millennio non sembra ammettere ritardi. Quasi sempre quelli degli altri.

“Obama vince: cambia il colore della storia” (ilGiornale.it - 5 novembre 2008). E non solo. Speriamoci ancora.


martedì 2 novembre 2010

“Signora Presidente” ti scrivo…

Carissima Dilma,
ieri - anche qui in Italia - tutti hanno applaudito alla tua vittoria.

Il 56% degli elettori brasiliani hanno scelto te. Una donna determinata a proseguire l’opera progressista del Presidente uscente Lula, il quale ti ha fortemente voluta come sua delfina. Una donna che in gioventù ha partecipato alla lotta armata contro la dittatura militare brasiliana, spendendo due anni della propria vita in prigione. Una donna di 62 anni, di origini bulgare, malata di cancro: coraggiosamente sconfitto lo scorso anno.

Per il tuo sguardo pragmatico sulla vita e sulla politica sei già stata soprannominata la nuova “Signora di ferro”, come fecero gli inglesi con il Primo Ministro conservatore Margaret Thatcher, che guidò la Gran Bretagna dal 1979 al 1990. Tu sei stata eletta il 31 ottobre 2010. Quanto durerà il tuo mandato? Dipende solo da te.

Nel tuo primo discorso ufficiale hai promesso di liberare dalla povertà 20 milioni di connazionali e di accelerare il progresso del Brasile sia dal punto di vista  umano che di quello economico. Ma hai anche sottolineato il fatto di essere la prima presidente donna della storia del tuo Paese e di voler finalmente mettere in atto il «principio chiave della democrazia»: «costruire una società con eguali opportunità per uomini e donne».

Per questo le tue “compagne” italiane, di sinistra e di destra, hanno fiducia in te. Non le deludere.

Lisa