venerdì 8 ottobre 2010

Sarah & Sarah – “Meglio un’overdose a teatro che nella vita”

Ian stupra Cate in una lussuosa camera d’albergo.
Una bomba squarcia l’edificio.
Un Soldato irrompe nella stanza, stupra Ian e gli cava gli occhi. Poi si ammazza.
Cate seppellisce una bambina morta.
Ian la trova e la mangia.
Ian chiede a Cate di ammazzarlo. Ma lei ha pietà di lui.

Ottobre 2008. Bisbigli tramutati in vociami indignati. La buia sala del Teatro dell’Elfo di Milano trasformata in una fornace di esplosioni emotive. Eppure io e i miei compagni d’università sapevamo cosa ci avrebbe aspettato, grazie alle intense lezioni tenute dal nostro docente di teatro Elio De Capitani, nonché regista di “Blasted” (Dannati) di Sarah Kane. Drammaturga inglese fortemente criticata al suo esordio nel 1995, accusata di scrivere e di mettere in scena violenza e brutalità gratuite, un “teatro di schifezze”.
“Abbiamo bisogno di vedere le cose che già sappiamo che succedono, ma di vederle presentate in modo diverso, e ne abbiamo bisogno per riuscire a capirle”. Con queste parole Sarah si riferiva alla metafora del seme e dell’albero: violenza privata - lo stupro - genera violenza pubblica - la guerra.
A 28 anni, il 20 febbraio 1999, fu trovata impiccata coi lacci delle scarpe nel bagno del King’s College Hospital di Londra (lì ricoverata da tre giorni a seguito di un altro gesto autolesionistico) con duecento pasticche tra sonniferi e calmanti in corpo.

Michele stupra Sarah, dopo averla strangolata e denudata.
La getta in un profondo pozzo e la ricopre di pietre.
Il suo corpo giace per 40 giorni immerso nell'acqua, in posizione fetale: è ormai irriconoscibile.
Aveva solo 15 anni.

Ottobre 2010. L’Italia intera urla indignata.
Non è a teatro. E’ nella campagna di Avetrana, nelle piazze, sui giornali, in tv…
Avrà pietà di lui?

2 commenti:

  1. Purtroppo la "pazzia", la violenza, la malvagità e la lussuria c'è sempre stata e sempre ci sarà tra gli esseri umani.
    Alcune persone, a mio parere, queste pecche ce l'hanno nel DNA, altre possono aquisirle in seguito ad abusi, maltrattamenti subiti ed al conseguente svilupparsi dell'odio nel loro animo, altre ancora a causa dell'avidità o spinte dalla forza della soppravivenza ed infine, quando possegono un carattere debole ed influenzabile, possono essere facilmente plagiate e suggestionate sia da altre persone "marcie" sia da un'informazione troppo cruda e portata all'esasperazione.
    Non approvo affatto che l'informazione, in tutte le sue forme dalla carta stampata, alla televisione, all'opera teatrale e cinematografica sia troppo cruenta e soprattutto in alcuni casi passi il messaggio che tutto è permesso e che tutto è perdonabile. Chi opera in questo campo deve tenere presente che quanto da loro prodotto, dati i mezzi di diffusione attuali, può essere visto da persone di tutti le età e che minore è l'età più facilmente, quanto visto, potrà incidere sulla formazione emotiva e carrateriale dell'individuo.
    Dal momento che il male esiste e che l'informazione deve raccontare anche questo, penso che qualsiasi produzione, anche la più cruda, debba e possa insegnare, in ogni caso, a tutti che il "bene" ed il "comportamento corretto" è sempre la scelta giusta. Si deve evitare che i giovani possano emulare comportamenti negativi.

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  2. ...non bisogna dare troppo risalto a queste notizie perchè si rischia di far diventare un personaggio mediatico una persona indegna di questa terra...
    bye bye

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