martedì 19 ottobre 2010

Il suono dell’ombra di una piccola ape furibonda

Il primo novembre prossimo, tra i propri cari santi e defunti, si ricorderà anche la poetessa milanese Alda Merini, ad un anno dalla scomparsa.

«Quella di Alda Merini è stata una vita unica, inimitabile. Capace di cantare la sua discesa agli inferi e il ritorno. E anche la sua morte: poche ore prima di andarsene, con un filo di voce sussurrò alle figlie, schiacciate contro la parete, una strofa di Porta Romana bella».

Così la ricorda Ambrogio Borsani, suo maggior esegeta, nell’opera omnia a lei dedicata.

Voglio proporvi una sua poesia inedita.
Un omaggio ad un’anima senza misura che ha saputo far parlare di sé, ma il cui suono in pochi hanno saputo ascoltare.


LA DERISIONE
di Alda Merini

a P.R.

Io per te sono stata derisa amore
come un cane che tardi e fuori tempo
si fermi presso la casa del suo padrone
e malgrado non volessi che un pezzo di pane
mi hanno dichiarata pezzente
perché mi rigiravo nel tuo ricordo,
il tuo ricordo fatto rimarchevole
a me costava l’ambascia di ogni giorno,
perché sollevava la mia pochezza
fino al Mistero Divino.
Mi costava mille fascine e giambi
ma poi ricordandomi di ogni colore
e che l’arte è fascinazione,
ricordandomi che ti avevo perduto
e poi ricoverato come Cesare
davanti a un tribunale di sogno
mi sono ricreata davanti a te
fantomatica idea
della tua stessa stoltizia
adesso non ho più prati verdi
e nemmeno canzoni.
Cantare l’arte per l’arte
è un puro dilemma.

1 commento:

  1. Ape regina


    Accarezzami musica
    scorri su me come acqua d'argilla,
    scorri sulla mia bianca pietà:
    io sono innamorata di un aedo,
    sono innamorata del cosmo tutto,
    sono piena d'amore
    sono l'ape regina
    col ventre gonfio dei due golfi perfetti,
    dolcissimo chiaro preludio
    a una polluzione d'amore.
    L'uomo scorre sulle mie bianche viscere non s'innamora mai
    perchè sono accademia di poesia.


    Tributo a una grande maestra

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